martedì 14 aprile 2009

Terremoto: lo Stato è presente ed efficiente...

Uno Stato snello, rapido, efficiente.
È questo il senso dell’azione del governo per fronteggiare l’emergenza del terremoto abruzzese. Un esempio di come, pur nel rispetto delle norme in vigore, possa essere sconfitto il Moloch della Burocrazia, del “combinato-disposto”, del “comma quinquies”: fenomeni che, finora, hanno allontanato l’immagine dello Stato dai cittadini.
Non è stato il sisma ad avvicinare gli italiani. È stata l’azione, il comportamento, l’atteggiamento del governo che ha reso le Istituzioni “più vicine” agli italiani.
Le due ordinanze del governo rispondono a questa logica. Con la prima è stato dichiarato lo “stato di calamità naturale”. A meno di 24 ore dalla scossa di domenica notte, erano stati già resi disponibili 30 milioni di euro. Dopo 4 giorni sono saliti, di colpo, a cento. Tamponata l’emergenza vitale (dove far dormire gli sfollati, come dar loro da mangiare, docce, wc chimici: esigenze vitali), il governo si è mosso per rispondere altre primarie esigenze; forse banali per chi vive nella grandi città, ma che rischiavano di diventare insormontabili per chi dorme sotto una tenda. Come, per esempio, poter ritirare farmaci senza ricetta. O come far vivere quell’artigiano quel commerciante a cui il terremoto ha tirato giù la bottega. Ed ecco arrivare una specie di cassa integrazione per queste persone. O come l’altro intervento che – senza obbligare nessuno – invita le banche a concedere una rinegoziazione del mutuo, un allungamento dei termini, a chi non ha più un lavoro e nemmeno più una casa.
In altre parole, lo Stato – attraverso l’azione del governo – si è avvicinato a chi soffre. Lo sta facendo con la reazione al terremoto. Lo ha fatto con le misure anti-crisi. Ha aperto, cioè, un ombrello su chi vive il disagio.
Questa è la risposta del governo all’emergenza del terremoto ed alla crisi. Una risposta avvertita in modo diretto dal grande pubblico; in modo composto, discreto, concreto. Come l’atteggiamento degli sfollati abruzzesi.
La rinascita è ben avviata.
Passato il momento della prima emergenza, e cioè il primo soccorso alle persone rimaste coinvolte dal sisma che ha colpito l'Abruzzo, arrivano anche le misure per consentire alle popolazioni di sopportare il fermo subito dalle attività economiche. Ecco gli interventi approvati dal Consiglio dei ministri.
Fondi.
Aumentata di 70 milioni di curo la somma stanziata per l'emergenza arrivata a 100 milioni di euro.
Stop ai contributi.
A seguito di una prima elencazione dei comuni che hanno subito gravi danneggiamenti, viene prevista per i lavoratori autonomi (anche del settore agricolo) la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e del premio delle assicurazioni contro infortuni e malattie professionali. Sarà inoltre assicurata la continuità dei pagamenti da parte degli enti previdenziali e assistenziali.
800 euro per gli imprenditori.
Prevista una indennità di 800 euro mensili a tutti i titolari di rapporti di attività commerciali, produttive, agricole, artigianali e simili, che hanno dovuto sospendere l'attività per gli eventi sismici. Una somma riconosciuta anche ai collaboratori coordinati e continuativi.
400 euro agli sfollati. Viene inoltre, quantificato un contributo per l'autonoma sistemazione alle famiglie sfollate, fino ad un massimo di 400 euro mensili, con un contributo aggiuntivo di ulteriori 100 euro a favore dei soggetti di età superiore ai 65 anni o diversamente abili.
Medicinali.
I farmacisti pubblici e privati potranno consegnare i medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale, senza alcuna formalità, per garantire i trattamenti di patologie acute e croniche in atto al momento del terremoto
Mutui.
Il terremoto è stato definito come causa di forza maggiore che autorizza la rinegoziazione dei mutui contratti dalla popolazione con gli istituti di credito. A questo proposito il ministro dell'Economia Tremonti ha inviato all'Associazione bancaria italiana una lettera chiedendo di considerare le ipotesi di rinviare effettivamente le rate dei mutui e di azzerare o ridurre i costi connessi alle operazioni bancarie nella zone del terremoto. Sollecitazione già raccolta da alcuni dei principali istituti bancari.
Conti correnti.
Vengono istituiti specifici conti correnti bancari sui quali versare i proventi delle donazioni ed atti di liberalità da impiegare a favore delle popolazioni colpite, da parte del Dipartimento della protezione civile.
Luce e gas.
Vengono sospesi per due mesi i termini di pagamento delle fatture per la fornitura di energia elettrica e di gas e, allo scadere del periodo, potranno essere seguite nuove sospensioni d'intesa tra l'Autorità per l'energia elettrica e il Commissario delegato.
Scuola.
Assicurata l'attività didattica nei territori sinistrati con un rinvio a un decreto del Ministro dell'istruzione che potrà adattare l'offerta formativa alle necessità degli alunni e del personale docente e non docente, sfollati. Prevista la salvaguardia dell'anno scolastico in corso ai fini del rilascio dei titoli di studio, ancorché se l'anno sarà inferiore a 200 giorni.
Sciacallaggio.
Via all'impiego di 700 militari delle Forze armate per concorso in servizi di pattugliamento e antisciacallaggio svolti nelle zone terremotate dalle Forze di polizia.
Beni culturali.
Il Ministero dei beni culturali viene autorizzato a ricevere proventi derivanti da donazioni ed atti di liberalità che saranno impiegati, con procedure di somma urgenza, per il recupero dei beni culturali danneggiati dal sisma.

[14 aprile 2009] Fonte:
www.governoberlusconi.it

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