Veline, minorenni, Mills e voli di stato: quattro "calunnie", tasselli di un "progetto eversivo" che puntava a sostituire Silvio Berlusconi, vale a dire un presidente eletto dal popolo, con un outsider. Il premier passa dunque al contrattacco e definisce le notizie uscite sulla stampa nelle scorse settimana "una campagna scandalosa" che infanga l'immagine dell'Italia all'estero. Complici anche i giornali, che "dipingono - dice - una Italia non vera". La stampa "va presa con le molle", spiega, perché travisa la realtà, a partire dalle sue stesse parole. E che insieme alla sinistra "tutti i giorni canta la canzone del pessimismo e del catastrofismo". Da qui un appello rivolto agli imprenditori: "Dovreste operare di più in questa direzione - dice dal palco dell'Assemblea dei giovani di Confindustria - non date pubblicità a questi comportamenti". Una affermazione che successivamente precisa meglio: "Ho parlato di disfattismo complessivo. Quando ho detto di non fare pubblicità ai pessimisti mi riferivo soprattutto al leader dell'opposizione". Il governo, assicura comunque Berlusconi, è in sella, più forti che mai, anche grazie al risultato delle elezioni che hanno messo a segno per il centrosinistra una sconfitta che è pari a un "cataclisma". Al contrario, la maggioranza ha incassato "risultati straordinari" che le consentono di "governare per i prossimi quattro anni". E non meno di lustro, ribadisce, è il ruolo internazionale dell'Italia. Dalla Libia alla Germania, dagli Usa alla Turchia, passando per la Spagna del socialdemocratico Zapatero, la "politica del 'cucu'" premia: la regola d'oro, racconta Berlusconi, l'ha imparata tanti anni fa a Pubblitalia: trovare sempre "una virtù vera" nel proprio interlocutore-cliente, anche quando l'impresa sembra disperata. "Una volta - ricorda - facemmo anche una scommessa, che sarei riuscito a trovare un pregio per ogni persona presente" a una convention. "Arrivò uno - aggiunge il premier mimando la camminata di questa persona - con un aspetto dimesso ma che mi diede una stretta di mano fortissima e io dissi: 'che energia!'". La platea applaude (lo fa molte volte nel corso degli oltre 35 minuti di intervento del Cavaliere) e il premier spiega però, tornando improvvisamente serio, che a contare nella capacità di attrarre consenso c'é anche la sua storia personale, quella di un 'tycoon' che è riuscito nella vita e che quindi trasmette affidabilità. E' che sia una linea che porta i suoi frutti lo dimostra la confidenza raggiunta con un personaggio altero come il Cancelliere tedesco Angela Merkel, con la quale ormai si sentono al telefono con una dose di familiarità. Nell'elenco delle conquiste del presidente del Consiglio non poteva poi certo mancare Gheddafi: i rapporti Italia-Libia erano lacerati e chiudere la "ferita" aperta dal colonialismo fascista non è stata cosa facile, assicura. Eppure alla fine, afferma orgoglioso, così è stato e ora si può parlare di amicizia. Poi, certo, Gheddafi resta "un originale" con il quale bisogna saper trattare. Politica interna, politica estera, ma anche crisi, terremoto, piano casa, l'intervento di Berlusconi spazia: il presidente del Consiglio rivendica con grande orgoglio l'azione intrapresa dall'Esecutivo, ribadisce come in Italia nessuno resterà indietro grazie alle misure messe in campo dall'Esecutivo, ricorda la velocità delle risposte alla popolazione dopo il sisma del 6 aprile, parla delle potenzialità offerte dall'occasione del G8. Temi di ampio respiro ma che non fanno dimenticare al premier le più recenti polemiche di cui è stato protagonista e dalle quali si difende anche utilizzando l'arma dell'ironia. E così proprio mentre si fa fotografare per gli scatti di rito con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il presidente dei giovani imprenditori Federica Guidi si lascia scappare una battuta: "Prendete atto che sono l'unico uomo - scherza - e che queste due donne non sono minorenni". (Ansa)
sabato 13 giugno 2009
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