Muammar Gheddafi e' a Roma per la visita di Stato di tre giorni in Italia. Al Quirinale, dove ha avuto una colazione con Giorgio Napolitiano, il leader libico ha affermato che "l'Italia di oggi non e' piu'" quella del colonialismo perche' "con estremo coraggio il premier Berlusconi ha dato "un segnale di condanna del suo passato". Poco prima, accogliendolo sulla scaletta dell'aereo a Ciampino, il premier aveva affermato che con questa visita "si e' chiusa una lunga pagina dolorosa". Nel tardo pomeriggio il leader libico e' stato a Palazzo Chigi per la firma una serie di intese bilaterali. Tra queste un accordo per evitare le doppie imposizioni, un memorandum per la facilitazione del rilascio dei visti, un memorandum di cooperazione economica e scientifica nel settore delle risorse marine e uno scambio di lettere per borse di studio a un centinaio di studenti libici. “L’Italia ha chiesto scusa per il male arrecato dall’Italia monarchica e fascista”, ha detto il leader libico in una conferenza stampa a villa Madama, definendo Berlusconi “un caro amico": "un’era si e’ chiusa, ne’ e’ cominciata una nuova: non nego che i governi precedenti abbiano tentato, ma hanno fallito, a firmare il trattato e’ stato Berlusconi”. “Colgo il frutto di un lavoro di 15 anni - ha sottolineato il premier - ho comiciato a lavorare a questo cambiamento delle relazioni tra Italia e Libia dal ‘94”. Tra i due paesi - ha ricordato Berlusconi - per anni sono intercorsi “rapporti difficili” ma ora le cose sono cambiate, come dimostrano anche i nuovi accordi in tema di immigrazione ( “da quando e’ cominciata la collaborazione, non abbiamo piu’ avuto sbarchi”) . Imponenti le misure di sicurezza nella capitale, su cui vige un divieto di sorvolo per tutta la durata della visita mentre tiratori scelti sorvegliano tutti i percorsi. A Villa Pamphili, il parco romano dove e' stata montata la gigantesca tenda beduina che accompagna il leader libico nei suoi viaggi all'estero, e' stato vietato ogni genere di eventi e manifestazioni. Gheddafi dormira' nel casino del Bel Respiro, capolavoro rinascimentale dell'Algardi. Per domani c’e' intanto chi prepara iniziative di protesta, come gli studenti dell’Onda che annunciano l’allestimento di un presidio davanti alla Sapienza: “ci devono far entrare, non possono lasciarci fuori come fu per la visita del Papa”. Nel mirino il trattato tra i due paesi che “mette sullo stesso piano la lotta al terrorismo, la lotta al traffico di droga e l’immigrazione clandestina”. La visita del Colonnello suggella la riconciliazione tra l'Italia e la sua ex colonia, sancita dal Trattato di amicizia e cooperazione firmato a Bengasi nell'agosto 2008 e consolidata dall'applicazione degli accordi sulla lotta all'immigrazione clandestina. Terminata la parte ufficiale della visita, Gheddafi si tratterra' nella Citta' Eterna anche nella giornata di sabato che sara' dedicata ad alcuni incontri sotto la tenda. (Agi) Cerimonia di firma e conferenza stampa - L'arrivo a Palazzo Chigi
mercoledì 10 giugno 2009
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