"Perche' non dovrei tener duro?". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha risposto ad alcuni suoi sostenitori che all'uscita dal seggio dove ha votato questa mattina lo hanno invitato "a tener duro" e a non mollare la guida dell'esecutivo.
Uscendo dal seggio, il premier ha poi affermato di essere ''per il presidenzialismo" ma ha aggiunto che "per fare riforme cosi' importanti bisogna che ci sia la maggioranza del Paese che sia decisamente in questa direzione. Una riforma costituzionale cosi' forte non si puo' fare se c'e' una divisione assoluta tra una parte e l'altra. Le riforme che si possono fare solo quelle mediamente accettate da tutti:; altrimenti si fa una violenza rispetto agli altri anche se si hanno i numeri per farle".
Berlusconi ha spiegato che il presidente del Consiglio "non ha potere. I padri costituenti dopo 20 anni di fascismo hanno dato tutto il potere al Parlamento e nessun potere al governo e questo e' continuato dopo. Io posso soltanto stabilire l'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, non sono il capo dei ministri, sono solo il primus inter pares, non li nomino e non li posso dimissionare".
Il Cavaliere ha aggiunto che, "portando all'estremo questa situazione, si arriva al fatto che il capo dello Stato puo' chiamare da lui i ministri quando vuole e come vuole mentre io non avrei nemmeno questo potere. Tutto cio' che ottengo dai ministri risiede nella mia personale autorevolezza e nella autorevolezza politica che ho come leader del partito di maggioranza. Bisogna essere consapevoli di questo".
Infine, conclude, "rimango convinto che bisogna fare delle modifiche, come ad esempio avevamo gia' fatto nella nostra riforma, per dare piu' poteri al presidente del Consiglio che non puo' nemmeno nominare i ministri. Non e' logico che in una squadra il presidente del Consiglio non possa nemmeno sostituire chi non funziona". (Adnkronos)
Berlusconi ha spiegato che il presidente del Consiglio "non ha potere. I padri costituenti dopo 20 anni di fascismo hanno dato tutto il potere al Parlamento e nessun potere al governo e questo e' continuato dopo. Io posso soltanto stabilire l'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, non sono il capo dei ministri, sono solo il primus inter pares, non li nomino e non li posso dimissionare".
Il Cavaliere ha aggiunto che, "portando all'estremo questa situazione, si arriva al fatto che il capo dello Stato puo' chiamare da lui i ministri quando vuole e come vuole mentre io non avrei nemmeno questo potere. Tutto cio' che ottengo dai ministri risiede nella mia personale autorevolezza e nella autorevolezza politica che ho come leader del partito di maggioranza. Bisogna essere consapevoli di questo".
Infine, conclude, "rimango convinto che bisogna fare delle modifiche, come ad esempio avevamo gia' fatto nella nostra riforma, per dare piu' poteri al presidente del Consiglio che non puo' nemmeno nominare i ministri. Non e' logico che in una squadra il presidente del Consiglio non possa nemmeno sostituire chi non funziona". (Adnkronos)
Santo Reina ha detto...
Assolutamente convinto dell'onestà di Silvio Berluscono unisco il mio "forza Presidente non mollare" a quello di milioni di Italiani stufi di vedere sulla stampa, sulle tv (che sarebbero controllate da Berlusconi?) tutte le bugie e il fango possibile che una sinistra impotente e velenosa continua a spargere. Ma chi sputa in cielo....con quel che segue.
Assolutamente convinto dell'onestà di Silvio Berluscono unisco il mio "forza Presidente non mollare" a quello di milioni di Italiani stufi di vedere sulla stampa, sulle tv (che sarebbero controllate da Berlusconi?) tutte le bugie e il fango possibile che una sinistra impotente e velenosa continua a spargere. Ma chi sputa in cielo....con quel che segue.
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